Eddo

Eddo
Caratteristiche
Prodotti: Ortofrutta
Tipologia: Frutta
Stagione: Autunno
Introduzione

L’Eddo, noto anche come Taro, è un tubero delle dimensioni della patata, ma con molto più ferro e calcio...

Descrizione

L’eddo si presenta come un piccolo tubero dalla forma tondeggiante, con buccia marrone e ruvida. All’interno, la polpa è generalmente bianca o leggermente rosata. Dopo la cottura, assume una consistenza morbida e leggermente collosa, simile a quella delle castagne lessate, e sprigiona un sapore delicatamente dolce e terroso. Dal punto di vista nutrizionale, l’eddo è un alimento completo: è ricco di fibre, contiene vitamina C, ferro, magnesio e potassio, ed è naturalmente privo di glutine, rendendolo adatto anche a chi segue diete specifiche. È inoltre facilmente digeribile e indicato per chi desidera variare la propria alimentazione con prodotti naturali e poco raffinati.

Varietà

Esistono diverse varietà di eddo, che si distinguono principalmente per dimensioni e per colore della polpa. La varietà più comune è quella caraibica, caratterizzata da un tubero piccolo, con buccia fibrosa e polpa biancastra. In Asia, invece, si trova più facilmente la varietà dasheen, che si presenta più grande e con una consistenza più densa. Entrambe le tipologie appartengono alla famiglia delle Araceae e richiedono un clima caldo e umido per crescere, preferendo terreni ben drenati ma costantemente umidi.

Storia e Curiosità

L’origine dell’eddo va ricercata nel Sud-Est asiatico, ma nel tempo questo tubero si è diffuso in Africa, nei Caraibi e in Sud America, dove è diventato parte integrante di molte tradizioni culinarie. In Giamaica, ad esempio, viene utilizzato per preparare zuppe nutrienti, mentre in altri Paesi viene fritto o bollito come accompagnamento ai piatti principali. Il nome con cui è conosciuto può variare da regione a regione: in alcune aree viene chiamato cocoyam, in altre taro, sebbene si tratti in realtà di varietà diverse ma affini. È importante sapere che l’eddo non può essere consumato crudo, poiché contiene ossalati che, se non neutralizzati dalla cottura, possono irritare le mucose della bocca.