Il fico d'India è originario del Messico, ma oggi è molto diffuso...
A seconda delle specie, i frutti del fico d'India possono essere di colore giallo-arancio, rosso porpora o bianco. La forma può variare anche in base al periodo di maturazione: tondeggiante per quelli precoci, allungata per quelli tardivi. Si possono consumare freschi e, una volta pelati possono rimanere in frigorifero per i successivi assaggi. Sembra che se si appoggia la polpa dei cladodi sulle ferite, questa abbia un effetto cicatrizzante. Inoltre i frutti hanno proprietà diuretiche e antiossidanti.
Esistono tre tipi di varietĂ del frutto: gialla (Sulfarina), bianca (Muscaredda) e rossa (Sanguigna).
All'epoca degli Aztechi, i fichi d'India erano considerati sacri. Il nome originario era nopalli e pare che sia stato Cristoforo Colombo a dargli quello che ha oggi, dato che pensava di essere giunto nelle Indie. Nel 1550 circa si diffonde in Europa nelle zone mediterranee, dove tuttora trova il clima ottimale per la maturazione. Questi frutti sono ricchi di calcio, fosforo e vitamina C. Non tutti sanno che i frutti sono impiegati per la produzione di succhi, liquori, marmellate, dolcificanti e come foraggio, oltre che per il normale consumo.